sabato 20 ottobre 2012


UN FOGLIO BIANCO
Ad ogni punto e finale
Io non ci sono più
Mi ritrovo su un foglio bianco.
Qualcuno apprezza le mie poesie
Qualcun altro ci trova quello che vuole sentire
Molti ignorano tutti il resto.
Io non ho nessun merito – credetemi
Se i miei pensieri fossero capiti
Se qualcuno s’accorgesse della mia cruda realtà
Voi l’accettereste?
Non credo.
Sopporto il peso del tempo
E qualche volta sorrido.

QUANDO NON HO NIENTE DA FARE
Sono riuscito a buttar giù anche questo giorno
Ho cercato di fare a meno di tutte le stronzate a ----
       Cui c’eravamo abituati.
Qui
Quando qualcosa ti ricorda qualcosa
È quasi sempre qualcosa di sconveniente
Così giro la foto del vecchio calendario.
Ho ancora il tempo di muovermi
Avrò più o meno un’ora di libertà intellettiva.
Da qui non vedo niente di quel che vorrei vedere
E quel che vedo non lo vorrei vedere.
Guardo aprile
E le sue autoreggenti rosa
Ho sempre avuto un debole per le autoreggenti
Aprile le indossa in modo originale.
Oggi la fortuna avrebbe dovuto battere un colpo
È scritto così
Ma quel che scrivo io
Quel che penso
Non è scritto e letto da nessuno.
Oggi ho ricevuto una cartolina
Un amico mi chiede che fine ho fatto
Mi aspettava per agosto
E si
Non sono stato di parola
-Palla al centro.
Oggi pomeriggio sono stato svegliato dalle stelle
La quarta stella mi ha buttato giù dal letto.
Oggi è andata così …
E tu?
Chissà dove sarai …
È ora di finirla
È ora di prepararsi
È ora.
Cerco sull’ultima pagina
Cerco e scopro
Un sorriso d’assassino
In paradiso.

ALL RIGHT
(Ma questo giorno è una palla)

Sulla musica di Lou Reed
Accenno qualche passo di danza
(goffamente)
E penso:
tutti morti e
neanche un segno
neanche quello assicurato.
Convinzioni che
Non ci tolgono nessun dubbio.
Noi
Noi quelli che
Pensiamo che
Ma alla fine
Ci sbagliamo.
Vola basso
Vola alto
L’importante è
Fare il proprio semplice e
Sporco gioco
Fai ciò che ti riesce meglio e
Lascia stare tutto il resto.
Mi muovo e
Penso:
tutti morti
moriamo tutti.

QUEST’E’
Una “poesia”non scritta.
E’ un pensiero in un giorno dove non ho
Voglia di niente.
Niente che non sia alienarsi da
Ogni ricordo.
Volete che io abbia fiducia
Ma voi mi porgete discredito e
Silenzio.
Iniquo silenzio.
Questa è una “poesia” che
Non avrei dovuto scrivere.
Mi basta questa solitudine silenziosa
Muta.
Volete che io abbia fiducia?
Io approvo solo la mia fiducia.
Non ve ne voglio
Colpe non ne ho
Non ne do.
Non ve ne voglio
Tanto da
Non ripartire neanche questo con voi.
Il male sommato al
Male
A cos’è uguale(?).

LA STAGIONE DELLE IENE
Mi lascio alle spalle una notte adulterata
Cammino un po’
Cercando di alleggerire la memoria.
Cerco di riscattare un sogno
E poi tutti
Tutti quelli di questa notte
Ma si rifiutano.
C’è solo un ricordo
Tragicamente celato
Uno che non mi ha mai abbandonato
Uno lungo tutta una vita.
E’ l’ultimo sole di una figura che non ricordo.
Una coincidenza
E poi dopo un’imprecazione.
Lo riscoprii così
Alla luce di un dio e di tutti i suoi figli.
Ma io restai indifferente
Restai in cinica attesa.
Era tutto normale
Era così naturale
Era così
Ero io
Io
Nella metamorfosi imperturbabile di questa vita.

QUANDO NON HO VOGLIA DI …
Il problema è che
Vi penso.
Vi penso anche se tutto è
Cambiato.
Lo so
Il giusto
Il naturale è
Difficile da sopportare quando ci fa male.
Il cuore di ognuno è
Dove ha casa …
Ma io non so più dove ho il cuore.
Ho questo corpo
Ma non so che farmene.
Ho una coscienza nuova
Una che mi aiuta a sopportare e
Sopportarmi .
Due mesi non bastano a una vita
Una vita non basta a due mesi.

CURRICULUM
Bisogna camminare senza
Spostarsi più di tanto (ma camminare tanto).
Bisogna alzarsi in piena notte
Accendere una sigaretta e
Guardandosi allo specchio dire :
-Vaffanculo a tutto e tutti.
Bisogna sopportare giornate insopportabili.
Bisogna aspettare la consegna della posta e
Capire che non c’è posta.
Bisogna prepararsi per il colloquio
Aspettare l’ultima ora e
Accorgersi che non verrà nessuno.
Bisogna imparare a parlare da soli.
Bisogna aspettare il giorno della telefonata
E poi non trovare nessuno.
Bisogna rileggersi qualche vecchia lettera per
Capire e riscoprire qualcosa.
Bisogna svegliarsi al mattino(presto)
Sperare che la giornata sia accettabile
Arrivare a sera e scoprire l’ennesima giornata di merda.
Bisogna aspettare che ti aprono
Sapendo che poi ti richiudono.
Bisogna fare tutto questo e più
Molto di più
Tanto di più
Per capire com’è che va la vita qui.
Bisogna vivere così per poi sentirsi dire :
-Ma sei proprio cattivo.

OGGI, ORA
C’eri o non c’eri
Era sempre come se non ci fossi
(ci sei?)
Eri e sei
Incessantemente disorientata dentro i fatti tuoi
Fatti che
M’appartengono come un rimprovero inestinguibile.
E’questo quello che credo
Quello che sento.
Forse si
Forse no
Ma resta solo questo
Quest’intelligibile e inesplicabile presagio.
E’ inutile chiedersi
-    Perché?
è così.
Oggi
Ora
Di quel che è stato
Quel che è
E sarà
Non so che farmene.

CENTRO
Molti pensano
Che io sia
Anomalo
Anormale
Atipico
a.
Io penso
Molte altre cose di
Tutti quelli che
Pensano di me.
Sicuramente tutti noi
Non ci sbagliamo.
LA MORENA
Dovrei scriverti
Ma ho freddo.
Vorrei scriverti
Ma questo tempo è così inutile che
Non ha bisogno di tracce.
Ogni settimana
Per un giorno
Mi consumo in silenzio.
Lo faccio per dimenticare
Lo faccio per uccidere ogni residuo d’amore
E ci sto bene
Tanto bene che
Al mattino ho freddo.

CACHITO DE MIERDA
Apro il portoncino blindato e
Vedo un volto conosciuto
So che ho di fronte uno stronzo( lo riconosco)
Ma non ricordo il nome
(non sono mai stato bravo coi nomi)
Lui mi saluta e mi faccio dire il nome
È lui
Lo stronzo.
Balbetta e mi spiega i suoi problemi
Tra me mi dico:
-    Tò anche gli stronzi ora sparano.
Poi capisco che ha sparato su qualcosa di inanimato
Tanto per fare qualcosa
Tanto per fare la solita stronzata.
Quando uscirà di sicuro camminerà col petto di fuori.
Sono questi gli stronzi che amo bastonare.
Chiudo il discorso e lo saluto
Lo stronzo se ne va.

RICORDI SULL’UNGHIA
Dovrei tagliare le unghie delle mani
Quelle dei piedi quando le tagliavo
Le mangiavano i gatti di nascosto
Quando tu suonavi il mandolino.


Quel divano è marcito sotto l’acqua
D’estate
Resistono solo quella specie di ripiani comprati ----
      In un fai da te.

Non sono mai stato bravo col fai da te
Non ho mai avuto un hobby.


Penso
E credo di aver lasciato tutto e niente.

Chissà perché quando piove mi ricordo di ----
      Tante cose
Chissà …

Dovrei tagliare le unghie delle mani.

LA SOLITA CANZONE
E’ da tempo che aspettavo questo
Momento.
E’questo il momento che aspettavo?
Mi siedo …
Alla radio trasmettono musica per spezzarsi il cuore
(sorrido)
Io l’ho detto (l’ho scritto)
Non ascolto più canzoni d’amore.
Solite storie – solita solfa
L’amore fa male …
Tutto va male …
Basta tornare alla realtà (quando ci si riesce)
E ci si accorge che la vita
La sua stramaledetta e cruda verità
È più importante (dopo tutto)
Di tutti i lamenti
Di tutti i pasti saltati
Di tutte le notti insonni.
Dopo tutto
La realtà è un’altra
La vita è
Anche da morire da qualche parte
Senza saperlo
Senza volerlo.
Basta questo
Questo basta per capire
Che tutto il resto non è poi
Così essenziale.

Nessun commento:

Posta un commento